La deforestazione sta facendo il giro del mondo come un brutto virus, colpendo duro in Africa, Sudamerica e Asia. La buona notizia? Il ritmo sta rallentando un pochino. Nel decennio 2010-2020, il nostro caro pianeta ha perso solo 4,7 milioni di ettari all’anno di verde, una decrescita dai 5,2 milioni del decennio precedente e un bel calo rispetto ai 7,8 milioni degli anni ’90. Ma attenzione, non è che gli alberi si piantano da soli come per magia, e piantare a caso non è la mossa più brillante.
Foreste artificiali che sembrano più un monocolore che un ecosistema, con una o pochissime specie locali, sono una ricetta per il disastro ecologico. Possono rovinare la biodiversità, stravolgere ecosistemi e persino prosciugare le riserve idriche regionali. E se pensavi che fosse finita qui, una riforestazione selvaggia può anche rubare terra all’agricoltura, mettendo in difficoltà le comunità locali e innescando conflitti sociali da soap opera.
Ed ecco che entra in scena Treedom, l’azienda verde nata con un motto chiaro: “Se piantiamo l’albero giusto, nel posto giusto, con lo scopo giusto possiamo fare miracoli per l’ambiente, il pianeta e le comunità locali.”
Fondata nel 2010 a Firenze, Treedom permette a chiunque di giocare a fare il Johnny Appleseed digitale, acquistando alberi da piantare in giro per il mondo e seguendone la crescita online come fossero Tamagotchi. Ma non è solo un gioco: la loro missione è finanziare progetti agroforestali che coinvolgono gli agricoltori del posto. Creare un sistema agroforestale non è come fare un puzzle, significa mixare alberi e arbusti con l’agricoltura e, talvolta, con l’allevamento, per un party di biodiversità.
Con oltre 4 milioni di alberi piantati in 17 Paesi, Treedom sta costruendo ecosistemi sostenibili e dando una mano a oltre 240.000 agricoltori a coprire i costi iniziali della piantumazione. Questi alberi non solo offrono cibo e reddito nel tempo ma anche sovranità alimentare alle comunità. Ah, e nel frattempo assorbono CO2, quindi stanno facendo un favore a tutti noi, pulendo l’aria che respiriamo. Piuttosto fantastico, no?