Gli oceani coprono il 71% della Terra e sono il nostro vero polmone blu: ci danno ossigeno, regolano il clima e sfamano miliardi di persone. Ma abbiamo un problema enorme, stile Godzilla: 8 milioni di tonnellate di plastica finiscono in mare ogni anno, devastando la vita marina e gli ecosistemi. Qui entra in gioco Ogyre, una startup italiana che ha deciso di combattere l’inquinamento da plastica con eleganza. Il loro piano? Ripulire i mari, un pezzo di plastica alla volta, grazie alla collaborazione con pescatori locali che raccolgono i rifiuti marini durante le loro battute di pesca.
E perché lo fanno? Oltre a voler salvare il loro habitat naturale, i pescatori guadagnano per ogni chilo di plastica raccolto. Win-win, no? Grazie alla piattaforma digitale di Ogyre, ogni chilogrammo di plastica è tracciato e documentato, così sai esattamente dove finiscono i rifiuti. Una volta a terra, questi vengono consegnati a impianti di smaltimento certificati per essere separati e riciclati quando possibile. Insomma, si occupano di tutto, rispettando le normative e riducendo l’impatto ambientale.
Ad oggi, Ogyre ha rimosso oltre 590 tonnellate di rifiuti dai mari italiani, l’equivalente di circa 15 milioni di bottiglie di plastica. Per dare un’idea, è abbastanza per coprire 30 campi da calcio! Ma non si fermano qui: oltre a pulire, sensibilizzano e coinvolgono le comunità locali con iniziative educative per ridurre l’inquinamento da plastica e promuovere uno stile di vita più sostenibile. Salvare il pianeta non è solo figo, è anche necessario!